Ricordo un risveglio, in compagnia di due scorpioni sul cuscino mentre un terzo penzolava dai capelli di mia moglie; ricordo la mia irritazione per l'accaduto ed il sorriso rassegnato della padrona di casa alla mia notizia, mentre mi offriva fichi e caffè bollente; ricordo l'inebriante profumo di lavanda che circondava i campi di
Hvar ed il rumore assordante delle cicale; ricordo il sapore del mare nelle grigliate notturne di
Korcula e quel sottile disagio di fronte all'incomunicabilità, che ti divide, da chi ti da' tanto ma non parla altro che la sua lingua; ricordo market semplici e prezzi in dinari che variavano ogni giorno, il cambio nero in marchi, le difficoltà della gente.
A vent'anni di distanza (agosto 2005) sono tornato; il fascino non è stato offuscato dai terribili anni di mezzo, ed il mio primo pensiero è andato a quei luoghi, rimasti nel cuore, e di cui avevi letto "distruzione" : Plitvice, Dubrovnik, solo per citarne alcuni. L'inflazione è solo un ricordo, ma anche i prezzi stracciati, forse qualche SUV di troppo nei grandi centri di Split e Zadar (spesso targato Zagabria), legittima ostentazione di chi è riuscito, nonostante tutto, a farcela. Questo pensavo, mentre dalla vecchia guida scivolava a terra una foto, scattata anni fa' ad alcuni bambini di Skradin, che giocavano ai piedi di un palazzo, oggi sventrato.
Sentimentalismi a parte, il paese in cui ho alloggiato (
Tisno) isola di Murter, è ideale per chi cerca tranquillità, e le mie due bimbe di 4 e 8 anni si sono divertite più a correre tra gli scogli che a fare il bagno (l'acqua cristallina era fredda quest'anno). Questo lo dico per chi (come me) pensava che i bambini amassero la spiaggia di sabbia e i gettoni delle macchinette. Io li facevo nuotare e correre tra gli scogli, qualche sbucciatura, ma la sera, cotti loro, mi gustavo la mia "pivo" sul mare, sotto un cielo di stelle.
famiglia Mascagni (agosto 2005)