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Venerdì 20 e sabato 21
Altro giro nella zona di Mandre su nuovi sentieri che parzialmente ricalcavano quelli gà percorsi.
Attraversato qualche campo protetto da un cancelletto in rete,
aperto il quale ho percorso la strada sterrata fino alle vicinanze del porticciolo di Simuni.
Poi di nuovo a Cala Girenica, seguendo una strada alternativa che però non consente di arrivare fino al mare perchè chiusa da una bassa rete metallica nella sua parte finale.
Per evitare discussione con gente che mi guardava da lontano non ho scavalcato la rete e me ne sono tornato sui miei passi e facendo di nuovo un largo giro, a caso fra i sentieri, sono tornato a casa.
Percorsi 12 km circa. Facile.
Domenica 22
Escursione lunga a Metajna, partendo da Caska, appena dopo Novalja.
Lasciata la macchina sulla spiaggia quasi deserta, procedo sul lungomare per un tratto
per poi tornare sull'asfalto fino ad un kilometro prima di Vidalici, dove lascio la strada per infilarmi in una bella sterrata che punta dritta verso il mare.
Arrivo sulla riva poco prima delle prime case del paese e un sentiero
consente di arrivare fino al lungomare cementato, da lì proseguo fino al lato opposto del paese, sempre ad un passo dall'acqua.
Torno indietro di qualche decina di metri e attraverso le case (bruttine in verità) per arrivare sull'asfalto,
fino a prima di Drazica. Nuovamente abbandono l'asfalto per scendere verso il mare e
girovagare lungo la costa, percorrendo in parte un bel percorso a picco sul mare.
Arrivato lungo le spiagge ad una casa isolata torno indietro per risalire sull'asfalto,
vado avanti attraverso il paese di Kustici e Zubovici, sempre lungo la costa, anche se solo a tratti.
Poi da Zubovici, arrivo a Metajna attravero la strada asfaltata.
In paese mi faccio indicare una fonte (l'unica vista) di acqua potabile e riempite le borracce, salgo al cimitero in bici passando per il lungomare.
Poi, bici in spalla salgo ancora sulla collinetta che sovrasta la baia verso nord-ovest.
Foto di rito, di fianco alla bandiera croata e poi di nuovo la discesa,
a piedi per qualche decina di metri e poi in sella fino al cimitero.
Da qui attraverso una sterrata arrivo fino alla splendida baia di Rucica:
lo spettacolo del mare è rovinato solo dalla presenza di un chioschietto di bibite
e gelati che si alimenta con un motogeneratore rumoroso e fastidioso.
Incredibile a dirsi, ma nonostante il rumore un sacco di gente è stesa nelle vicinanze a prendere il sole!!
Tornato verso Metajna dal lungomare a sud-ovest parte un percorso cementato a picco
sul mare che porta alle spalle della collinetta, in direzione Rucica, pur senza raggiungerla:
merita anche questo di essere visto.
Il percorso verso la baia di Rucica si può completare solo con la bici a spalla,
cosa che io non ho fatto per motivi di fatica e tempo.
Dopo una sosta in una konoba per rifocillarsi e riposarsi un pò riparto per il rientro tutto su asfalto.
Giornata faticosa e soddisfacente.
Attenzione a non farsi attrarre dal cartello marrone "paski trokut" che racconta di una zona interessante da visitare ad un paio di km dal cartello: ci sono andato, pedalando per circa un km e percorrendo l'altro a piedi, seguendo i segnali colorati e la delusione è stata notevole, confermata nei giorni seguenti dai discorsi fatti con altri che ci sono andati!!
Percorsi circa 38 km in quasi 7 ore, soste comprese.
Lunedì 23
Appuntamento con Paolo al parcheggio del Campeggio di Starsko a sud di Novalja, ce ne siamo andati
percorrendo il lungomare di Stara Novalja fino al vecchio porto dei traghetti sulla punta più a nord-ovest.
Ogni volta che abbiamo potuto (poco) abbiamo abbandonato l'asfalto per gironzolare sul lungomare,
attrezzato con un piccolo percorso cementato molto invitante.
Qualche metro prima di giungere al vecchio imbarco la strada piega sulla destra e comincia una sterrata
a tratti cementata che sale in quota per poi ridiscendere verso la punta del promontorio.
Foto veloci e poi via a capofitto lungo la sterrata, senza perdere neanche una deviazione,
che spesso non ha portato in alcun posto decente o interessante. Vegetazione bassa e non molto fitta.
La strada, come spesso accade, è sterrata, sassosa ed irta di cardi, il sole è feroce come gli altri giorni, ma l'astuzia del doppio copricapo anche in questa occasione fa il suo dovere.
Il caldo non sembra particolarmente elevato e fastidioso, ma evidentemente le mie sensazioni non corrispondolno alla realtà.
Il giro che corrisponde alla descrizione del giro 10 della cartina disponibile nelle agenzie,
termina in prossimità della strada che va da Novalja a Zigljen.
Ce ne torniamo al campeggio a bere una buona birra in compagnia per concludere degnamente il giro.
Il contakilometri segna circa 38 km. Facile.
Martedì 24
Penitenzaaaaaa!! purtoppo l'entusiamo dei giorni scorsi oggi mi ha inflitto una orrenda penitenza:
dopo una notte agitata, stamattina mi sono svegliato con la febbre.
Sono caldo, probabilmente nei giorni scorsi ho accumulato fatica ed esaurito le mie riserve
idriche col risultato che oggi sono a letto.
Efferalgan e acqua, molta acqua, insieme ad una giornata di assoluto riposa fanno in modo che io rimetta in sesto.
Certo, buttare via una giornata bella come oggi è un vero peccato, ma ogni tanto si paga dazio!
Mercoledì 25
Giornata di riposo e di defaticamento con escursione a piedi direzione Zara nella mattina e Paklenica nel pomeriggio.
Belle mete entrambe. Molto affollato il primo tratto del canyon di Paklenica da numerose cordate di scalatori di ogni età.
Giovedì 26
Giornata dedicata al mare full time: meta della giornata la spiaggia di Metajna già vista con la bici.
Giornata di tutto riposo, con intervallo di pesca e rientro serotino a Mandre.
Confermo le sensazioni di posto splendido con motogeneratore che rompe parecchio le scatole,
anche se sull'altro lato della spiaggia. Come sempre accade capita di ritrovarsi come vicino di "ombrellone" un gruppo di tedeschi radiomuniti e bimbomuniti che scocciano con la musica a palla per una oretta buona...
(pazienza per i bambini che sono piccoli, ma la radio...)
Venerdì 27
Rimessomi finalmente in forma oggi riparto, destinazione Lun, alla punta etrema dell'isola, verso nord, posto ampiamente segnalato dalle guide turistiche per la presenza di una estesa zona di olivi millenari, con centinaia di esemplari.
Recita l'info in merito
"Gli oliveti di Lun rappresentano una vera oasi di pace e uno dei più pittoreschi e dei più belli angoli della nostra isola.
Tra gli olivi innumerevoli si distinguono per la loro particolarità circa 1500 olivi selvatici - olea oleaster,
alti 5-8 m e del diametro di 20-80 cm. Questa zona dell'olivo selvatico, della superficie di 24 ha
è l'unica di tale tipo sull'Adriatico e possiede un grande valore botanico.
Per le sue caratteristiche è protetta ed è stata proclamata riserva botanica nel 1963."
Bene, allora vedere per credere. La giornata è ottima, stavolta parto con una dotazione minima di 2,5 litri di acqua
e con la ferma convinzione di non farmi sorprendere nè dalla sete nè dal rishio di disidratazione.
Arrivo con la macchina fino a Potocnica, scendo in paese, parcheggio e mi preparo.
Comincio subito con un giretto nel piccolo paese, ma il percorso lungo la costa non c'è
e allora salgo sulla strada asfaltata, direzione nord. In giro non c'è nessuno.
La prima discesa è al campeggio di Drazica, con breve percorso lungo il mare.
Ritorno sull'asfalto per poi ridiscendere al mare nella zona del campeggio (libero) di Skovrdara.
Lungomare dotato di sentiero cementato o sterrato. Risalgo passando all'interno del campeggio
fino alla strada asfaltata. Proseguo verso la meta e di nuovo deviazione verso il mare nella zona di Jakisnica.
Poi da lì seguo le indicazioni per Uvala Krkalo e Uvala Slatina. Dopo l'ennesima discesa al mare, verso Mulobedanj,
punto deciso alla volta di Lun, la terra promessa degli olivi.
Arrivo in prossimità del paese dove vengo accolto, nell'assenza totale di anima viva,
da un bel cartello che spiega chiaramente "il cosa ed il dove".
Faccio una foto al cartello con il percorso ed imbocco deciso la sterrata fra gli olivi.
Deviazioni a destra e sinistra, olivi colossali, millenari, splendidi, non si sa dove volgere lo sguardo o puntare la fotocamera!!
Veramente impressionante il numero delle piante ed il numero dei colossi che si trovano in giro.
Lento ed attento percorro la sterrata, comprese tutte le deviazioni presenti che conducono
ai posti migliori segnalati, per arrivare a fine percorso di nuovo al mare,
nei pressi di una piccola lanterna di segnalazione.
Scatto qualche altra foto e proseguo per il paese di Tovarnele, poche case, un paio
di konobe ed uno sciaguratissimo Ufficio Informazioni che riapre dalle 18 alle 21:
chissà cosa fa il personale dell'ufficio dalle 12 alle 18??
Mi fermo in una bancarella della frutta e compro pesche ed uva, per poi proseguire sulla
sterrata lungomare verso nord, fino quasi alla punta estrema dell'isola protesa verso la costa di Rab.
Ancora foto, poi giro la bici e me ne vado a mangiare sotto un olivo accompagnato dall'incessante frinire delle cicale.
Mi riposo ancora in una konoba sul mare con una birra fresca e poi riparto per il ritorno.
Mi aspetta un trasferimento noioso su asfalto, fino alla macchina. Tornato a Lun,
mi ricordo di un sentiero che forse scende a mare verso la costa a nord-est! Guardo la carta e lo trovo: parte appena prima della chiesetta che sta sulla strada principale prima di Lun, subito dopo l'ingresso alla zona degli olivi.
Entro nella sterrata e dopo qualche centinaio di metri il paesaggio spoglio e brullo muta radicalmente
in una fitta foresta di pini marittimi, attraversata dalla strada ricoperta da un tappeto di aghi secchi.
Me ne vado lungo la strada fino al bivio, scendo a destra quasi fino al mare, lascio la bici ed attraverso
la restante parte di pineta a piedi, fra aghi e grossi rami secchi. Il mare è molto bello.
Verso nord si intravvedono i campanili della città di Rab. Risalgo e torno al bivio.
Ridiscendo sulla strada non ancora percorsa e vedo fra i pini una piccola spiaggetta.
Non ho voglia di andare a piedi, ma l'occhio vigile individua un percorso che sembra fare al caso mio...
giù la sella e scendo allegro puntando la spiaggia. Pochi secondi di discesa e sono arrivato:
Grande soddisfazione, specie a sentire i commenti dei bagnanti ignari di essere miei conterranei...
torno indietro ovviamente a spinta fino alla sterrata e poi su asfalto fino a Potocnica.
Gran bel giro, forse il più bello della vacanza.
54 km in tutto di grande soddisfazione.
Sabato 28
Si ritorna a casa. Il viaggio è lungo ed estenuante a causa del traffico, delle code in autostrada e della pioggia
che ci rincorre quasi incessantemente da mezzogiorno alle 6 del pomeriggio.
Le bici erano ben coperte nelle parti delicate e non hanno sofferto minimamente.
Come lo scorso anno a Rab, classificherei la vacanza come "bella e fortunata": bella perché l'isola merita la permanenza, fortunata perché ho trovato 2 settimane di tempo splendido e se non mi fossi fatto sorprendere dalla febbre avrei inanellato un altro paio di giri di tutto rispetto. Mi rimane l'amaro di non aver avuto dietro un GPS per tracciare i percorsi che purtroppo non sono segnati e valorizzati come dovrebbero.