Mare e spiagge dell'isola Dugi Otok – una vacanza unica
Dugi Otok è la nostra meta preferita: ci sono sicuramente isole più grandi, o più visitate o più famose, ma per noi Dugi Otok ha un sapore particolare, un'atmosfera precisa e unica, e un mare che è uno spettacolo! Negli ultimi anni abbiamo visitato Dugi Otok più volte, abbiamo cominciato da soli e ci abbiamo portato amici e parenti e alla fine anche i nostri bambini: in un certo senso ci sentiamo degli esperti dell'isola (l'abbiamo visitata anche fuori stagione!), ma nonostante sia possibile percorrerla in lungo e largo in auto e l'abbiamo fatto ormai diverse decine di volte, abbiamo già una lista dei posti da vedere e delle cose da fare "la
prossima volta".
Da "esperti", possiamo dire: Dugi Otok o Isola Lunga, non è per tutti! Se siete un giovani alla ricerca di divertimento, se vi piace trascorrere le vacanze facendo shopping, oppure vorreste sapere dove trovare animazione - state alla larga! Non è il luogo di vacanza che fa per voi e sicuramente non vi piacerà! Per chi, invece, può immaginare che esistano ancora posti che sembrano "di 50 anni fa", per chi trovatosi da solo su uno scoglio e con acqua cristallina sotto i piedi non chiede: "dove si noleggiano le sdraio?" ed innanzitutto, per chi sogni per sè (e il suo gommone parcheggiato da anni in garage) finalmente una baia tutta sua, delle isole da costeggiare, delle insenature da scoprire, Dugi Otok è un paradiso, uno di quei pochi posti che, per fortuna, esistono ancora e dove è un piacere tornare.
Di seguito cercheremo di elencare, senza un ordine particolare, i nostri luoghi e ricordi preferiti, descrivendo Dugi Otok a "modo nostro", non da guida turistica, ma , con lo scopo di renderla più vicina a chi può piacere. Una vacanza a Dugi Otok "inizia" già nel porto di Zara, con i preparativi per imbarcarsi sul traghetto.
Arrivare a Zara di per se è è già l'inizio della vacanza, la strada scorre liscia (dal confine è tutta autostrada), ci sono queste gallerie lunghissime e nuovissime, la serpentina che scende dalle montagne, la bora che potrebbe o non potrebbe soffiare, lo spettacolo del mare che sbuca da dietro le montagne per poi sparire di nuovo una volta che si raggiunge la pianura e la lunghissima strada che porta fino in città. Qui bisogna stare attenti, perchè il porto è sempre dalla parte opposta rispetto a quello che si pensi...
Si raggiunge il porto aguzzando la vista per trovare la fila giusta, quella delle macchine in coda per imbarcare per Dugi Otok, si parcheggia, si scende a comprare i biglietti (forse c'è il tempo per un giro veloce fino all'organo marino...) e poi ci si imbarca! Dopo l'agitazione iniziale alla partenza del traghetto e i primi dieci minuti trascorsi ad osservare la città vecchia e lo scorrere della costa e dell'isola di Ugljan, il tempo inizia a rallentare. Ci si può anche addormentare
sul ponte sotto il sole, e svegliarsi, ma il traghetto ancora sta andando... ci vuole solo un'ora e mezzo per arrivare sull'isola (una partita senza i tempi supplementari), ma in questo caso è più di una semplice ora e mezzo - è un viaggio che serve per rallentare il vostro orologio biologico ed adeguarlo al tempo dell'isola.
Nella baia di Brbinj il traghettone entra facendo una piroetta di 180° con il "freno a mano tirato" - vedere per credere!
Dal ponte del traghetto si vede tutto il paese, inquadrarlo vi servirà a "prendere" le misure: Sali e Bozava sono i paesi più grandi dell'isola - gli altri 8 paesi sono più o meno come Brbinj. Gli abitanti di tutta Dugi Otok stanno in dieci condomini di 5 piani!
Sali - preferiamo andare in vacanza nelal nella seconda metà di settembre - di solito siamo una cinquantina di turisti su tutta l'isola. Si
va in spiaggia sotto l'albergo Sali per risalire dopo un paio di bagni alla terrazza dell'albergo a prendere un caffè o una bibita e per guardare la baia tra i pini e i propri asciugamani stesi sulla banchina una decina di metri sotto - sembra di stare in un romanzo di Agatha Christie e che da un momento ad altro arriverà Hercule
Poirot... e quando il veliero per le gite alle Kornati entra nella baia ed ormeggia alla banchina dell'albergo non ci sono più dubbi...
Prendendo la barca nel porticciolo di Sali e dirigendosi verso le Kornati, nella seconda baia (si chiama Dumboka) c'è un allevamento di pesce. Basta attraccare e chiedere all'omino nella casetta qualche chilo di branzini o orate e dopo mezz'oretta "il grande pescatore" torna nel porto di Sali con la cena pronta per essere grigliata. Tre volte al giorno arrivano la nave o l'aliscafo da Zara - è un evento d'eccellenza. Non perdete l'occasione di osservare come gli isolani vivano
l'arrivo e la partenza della nave: già mezz'ora prima iniziano a riversarsi nel porto vari motorini, trattorini, carriole, borse, valigie, verdura, lavatrici, e quando appare dietro la punta del promontorio il natante, la vita dell'isola raggiunge "la fibrillazione massima" - tutto quello che succederà, arriverà,
partirà, lo farà in questo preciso istante - a Sali, tre volte al giorno.
Un altro evento è l'arrivo della nave cisterna con l'acqua - l'evento è, prima di tutto, il fatto che arrivi "affondata": è talmente carica d'acqua che pare un sommergibile. Appena attracca, in un attimo estende come un ragno gigantesco una rete fitta dei tubi su tutta Sali collegando con un sistema "indecifrabile" le singole cisterne e due grandi cisterne comunali per dissetare in un paio d'ore tutto il paese.
In due stanze accanto all'ufficio postale c'è la biblioteca di Sali, o più precisamente: videoteca, emeroteca, internet point, galleria, sala per conferenze ... tutto in due stanze. Già dopo un paio di giorni sull'isola comprenderete l'importanza immensa di questo posto - immaginando, poi, l'isola senza i turisti (così come
si presenta per 9 mesi all'anno), vi diventerà chiaro che nenche quella di Alessandria aveva una tale importanza. Bisogna vedere Ante, il bibliotecario, all'opera: sa in ogni momento chi e cosa legge, quale film guarda ed ha già in mente la prossima lettura per ciascuno. L'iscrizione annuale in biblioteca è 60 kune (8 euro), ma
c'è anche quella di due settimane (2 euro) per chi è a Sali in vacanza - hanno anche dei libri in Italiano. Se decidete di usare anche il loro internet point (su
computer ricevuto in donazione), riusciranno sicuramente a raccogliere i fondi per lo spettacolo teatrale che stanno preparando...
Bozava - siamo stati anche qui! In albergo perchè avevamo voglia di coccole e perchè fuori stagione conviene: abbiamo mangiato in ogni ristorante del porto, ma anche in albergo con le cuoche del paese che facevano per gli ospiti gli stessi piatti che a casa cucinavano per le famiglie...
Abbiamo fatto il bagno dalle terrazze dell'albergo, i tuffi dal molo, abbiamo anche cercato di attraversare il porto come fanno i locali... il fondale è uno spettacolo, ma lo spettacolo più bello sono stati i delfini che nuotavano al largo del porto di Bozava e lo spettacolo tv preferito era sedersi in terrazza la sera a guardare le navi entrare e uscire dal porto, vicine, ma così vicine che allungando la mano avremmo potuto toccare gli alberi delle vele...
Le spiagge migliori di Bozava si trovano dalla parte opposta della baia rispetto agli alberghi, si raggiungono con una bella passeggiata nella pineta e sono spiagge rocciose, ma ci sono anche piccole baie di ciottoli e il mare ha colori incantevoli... c'è da dire poi che eravamo vicinissimi alla nostra spiaggia preferita: Veli Zal! Veli Zal si trova sulla costa occidentale di Dugi Otok, si raggiunge in auto o in bici (ma la strada pende, quindi tenete conto della salita del rientro... cotti dal mare e dal sole... ripieni delle palacinke mangiare al baretto sulla spiaggia...) ed è una spiaggia... maestosa. Già dalla strada si vede questa macchia turchese che taglia il blu profondo del mare, segno del fondale di sabbia e una volta che si arriva alla spiaggia... dopo aver parcheggiato, dopo aver raccolto asciugamani e ombrelloni e pinne (non dimenticate le pinne!) ecco una spiaggia favolosa, di ciottoli bianchi, piatti, lavorati dal mare: subito ci sono due baie da favola, ma a chi cerca un po' di privacy basta incamminarsi seguendo il muretto a secco per arrivare in posti incredibili... ci sono scogli che si aprono a scivolo sul mare, come fossero tappeti rossi stesi per indicare i tratti di sabbia nascosti per accedere al mare... ci sono vasche naturali, dove far giocare i bambini (con o senza gamberetti!?), scogli piatti dove mettere gli asciugamani... un paradiso! Se si prosegue si arriva fino ad un'altra baia di ciottoli, poi ancora scogli, poi piccole baie... cammina, cammina volendo si può arrivare fino a Sakarun!
Sakarun è e sarà sempre la spiaggia dello scirocco: quando il vento fa ingrossare le onde che diventano bianche e spumeggianti e ti trascinano a riva in un gioco meraviglioso! Anche la pioggia, in una giornata di scirocco, non scoraggia gli amanti di Sakarun!
Negli ultimi anni la spiaggia è stata risistemata: l'albergo Maxim di Bozava ha costruito un bar sulla spiaggia con ombrelloni e gazebo e divanetti di legno - si trova da un lato della spiaggia, è comodo per prendere un gelato, un caffè, qualcosa di fresco da bere. Sempre dall'Hotel Maxim a Bozava parte un trenino che porta alla spiaggia e ritorno diverse volte al giorno, molto comodo se non si vuole usare la macchina... che però fa sempre comodo a chi, come noi, ama cambiare e vuole passare qualche ora a Veli Rat, ad esempio! Oltre al bellissimo faro che è sempre un'avventura visitare, ci sono anche le bellissime spiagge di ciottoli, gli scogli e la passeggiata per arrivare alla baia Pantera, separata dal mare aperto da una lingua di terra-scogli-ciottoli coperti da posidonia secca.. i colori dell'acqua, anche qui sono sorprendenti!
Davanti a Veli Rat ci sono i resti di un mercantile Italiano affondato anni prima: il mare li sta lentamente riducendo in pezzi, quindi un tratto di spiaggia e i fondali antistanti ne sono coperti e bisogna fare attenzione nel camminare (se si hanno sandali e ciabattine poi ancora di più) e per quanto riguarda la spazzatura portata dal mare noi prendiamo esempio da una mamma favolosa che abbiamo incontrato a Sakarun in un giorno di scirocco, con le onde che portavano a riva di tutto: si prende un sacchetto, si fa un gioco del riempirlo e un pezzettino per volta si fa qualcosa di concreto per ripulire il mare... dà anche soddisfazione!
Abbiamo amici che come noi amano Dugi Otok e che ogni anno, fuori stagione, si ritrovano in barca con altri appassionati e ripuliscono quel che possono delle baie di Sakarun e Lopata... e ad aprile di ogni anno, forse non tutti sanno che i comuni promuovono iniziative per "ripulire le spiagge"...