I castelli dei Frankopan


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Vindol verso il mare
entroterra di Vinodol


La valle di Vinodol è lunga 25km e va da Kraljevica a Novi Vindolski, ai piedi dei Monti Kapela, divisa dal mare da una fascia di colline - i romani vi costruirono una strada che da Aquileia portava a Senj e in quella che sarà l'area del Principato di Vinodol i principi Frankopan - ramo collaterale dei Principi di Krk - costruirono 9 castelli. I rappresentanti di questi castelli furono anche i firmatari del Codice di Vinodol del 1288. La Valle di Vinodol è quasi sconosciuta ai turisti, molte case sono disabitate e la popolazione è in parte emigrata altrove, ma la località è comunque interessante e da visitare: nell'area odierna di Vinodol dei 9 castelli ne rimangono 3 - Bribir, Grizane e Drivenik – e un quarto è databile in tempi più antichi – Badanj, eretto sui resti di una fortezza preesistente e che domina la valle che da Vinodol raggiunge il mare.

Drivenik castello e paese
Drivenik nella valle di Vinodol


Drivenik

Entrando a Vinodol dalla baia di Bakar su una collina boscosa abbastanza isolata si possono vedere le rovine di Drivenik - si trova sulla collina sopra il lago di Tribalj. La collina doveva già essere abitata nella preistoria e alcuni storici riconoscono qui una delle torri romane citate da Antonino. La “legge di Vinodol” cita Drivenik come uno dei nove insediamenti che facevano parte della contea di Vinodol. L’intera area in cima alla collina faceva parte di una struttura fortificata: nella parte più alta c’era la roccaforte, e l’insediamento era circondato da un sistema di mura difensive che seguivano la conformazione del terreno. Quando la popolazione scese dalle colline alla valle costruendo le proprie case presso la strada che la attraversava Drivenik smise di essere un insediamento vitale e solo la chiesa e il cimitero mantennero la loro funzione. Il castello ha pianta quadrata con torri cilindriche agli angoli che vennero aggiunte nel sedicesimo secolo e appartenne ai Frankopan fino al sedicesimo secolo, quando passò alla famiglia Zrinski che ne mantenne il possesso per un secolo. La prima fortezza venne costruita in legno e la torre di difesa in pietra e alte mura che circondavano il cortile quadrato nella parte nord. Nella seconda fase costruttiva la parte di cortile affacciata a nord venne allargata, venne costruito un nuovo muro esterno rinforzato agli angoli con torri aperte rotonde, e il muro orientale venne fortificato con una torre semicircolare. Oggi si conservano solo poche delle case presenti nella parte sud del paese sotto una costruzione fortificata e i resti di piccole abitazioni a schiera dalla semplice architettura tipica delle aree costiere si trovano presso la strada, soffocate dalla vegetazione. Sotto il castello si trova l’antica chiesa votiva di Santo Stefano, costruita forse alla fine del diciottesimo secolo, con tre campane. La chiesa venne costruita in tre stili che corrispondono a tre momenti costruttivi diversi: la struttura di base è romanica, le volte delle navate sono gotiche a punta e volte a botte barocche. L’inventario della chiesa è composto da una scultura policroma tardo gotica il “Compianto di Cristo” e un altare d’oro barocco che sono custoditi nel museo delle Arti e dell’Artigianato. La cappella di San Martino – si trova nel cimitero ha affreschi barocchi databili diciottesimo secolo – un ritratto si trova sul muro ovest, sul muro nord si trova un affresco con tema la deposizione dalla croce: ci sono la Via Crucis con quattro altari e la fine del Calvario è segnata da tre alte croci con piedistallo databili 1768 – più tardi la croce venne dotata di una copertura in cemento.
Chiesa parrocchiale di San Doimo – a tre navate e con torre campanaria sul fronte, venne ampliata e restaurata agli inizi del diciannovesivo secolo. Originariamente si trattava di un edificio medievale a una navata, senza campanile. Alla fine del secolo scorso l’intero inventario della chiesa è andato perduto, così che oggi ha caratteristiche contemporanee. La chiesa è stata parzialmente restaurata nel 1968. L’altare di marmo dedicato a San Doimo è del 1909 e i quadri rappresentanti il Santo sono del precedente altare. Gli altari laterali sono una combinazione di pietra e marmo. Nel pavimento della chiesa sono state ritrovate dieci pietre sepolcrali, la più antica datata 1653

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resti della citadella di Bribir
Bribir cittavecchia


     Bribir

Bribir si trova su una collina sopra la Valle di Vinodol , era una dei paesi più importanti del Principato di Vinodol e fu centro amministrativo ed ecclesiasistico nel Medioevo. Il distretto di Bribir era composto da 14 frazioni e nel Medioevo il paese era circondato da mura e torri che nel corso del diciannovesimo secolo sono andte quasi completamente distrutte: sono sopravvissute solo la parte nordorientale delle mura e una torre quadrata. Un cittadella feudale fortificata si trovava nella parte nord, ma venne demolita alla fine del dicannovesimo secolo. Nel tredicesimo secolo il paese era possesso dei Frankopan e un suo rappresentante partecipò alla firma del Codice di Vinodol, più tardi passò sotto il controllo dei conti di Celje e divenne città reale sotto Mattia Corvino, dopodichè fece parte dei possedimenti della famiglia Zrinski fino al 1671. Con l’esecuzione di Petar Zrinski per alto tradimento l’insediamento incominciò un lento declino. Dopo la scomparsa del pericolo Turco, perse la sua importanza militare, ma mantenne un’identità distinta da Ladenice, anche se la struttura urbana si sgretolò e le abitazioni divennero distanti l'una dall'altra: si conservò solo una piazza con la chiesa dei santi Pietro e Paolo a tre navate barocca e campanile frontale. La chiesa sorge sui resti di un edificio preesistente più antico che iscrizioni glagolitiche datano al 1524. L’inventario della chiesa è estremamente ricco e il pezzo principale è il crocifisso Milonjas del tredicesimo secolo – un capolavoro del maestro Milonic di Krbavsko Polje. Quando dopo la Battaglia di Krbava il Vescovo di Krbava trovò rifugio a Bribir portò con sè il crocifisso e parte del tesoro della chiesa. Ci sono anche oggetti di valore di uso ecclesiastico comune come un calice e l’ostensorio gotici, la custodia Rinascimentale di pietra e la raffigurazione di Nostra Signora col bambino, un dipinto “il lavaggio dei piedi di Cristo” di Palma il Giovane e un altare marmoreo di Michelazzi di Fiume del 1747. La cappella gotica di Sant’Antonio l’Anacoreta venne costruita sotto Bernardino Frankopan e a Podskoci si trova la cappella di San Martino databile al sedicesimo secolo con inscrizioni in glagolitico sul portale del 1526.


la valle di Vinodol
ville rustiche nella Valle di Vinodol


     Grizane

L’insediamento di Grizane si trova sulla strada interna della Valle di Vinodol, su un pianoro al di sotto di rocce verticali che i locali chiamano "grize" o denti e dalle quali il castello ha preso il nome. Area ampia e ricca di acqua e terre coltivabili protette dalla montagna, venne abitata già nelle ere del Bronzo e del Ferro. I resti del castello di Grizane si trovano sopra il paese, su una terrazza in cima a una collina ripida alta 250m metri. Sotto il dominio dei Frankopan il castello aveva una importante posizione strategica nella Valle di Vinodol: da ciò che rimane è evidente che la cittadella avesse forma irregolare quadrata, con torri rotonde agli angoli. La cittadella venne danneggiata dal terremoto del 1323. La chiesa parrocchiale di San Martino era una costruzione a una navata con torre campanaria in facciata. Venne ampliata su progetto di V.Rauscher nel 1906: vennero costruite due navate laterali che le fecero perdere la caratteristica forma architettonica gotica tipica degli edifici localie. Nel tesoro della chiesa vengono conservati arredi d’altare Gotici e Barocchi, ma fanno parte dello stesso tesoro la chiesa della Beata Vergine Maria della neve a Belgrad, ex residenza capitolare. Juraj Julije Klovic (1498-1778) maestro miniatore originario di Grizane, venne ispirato nelle sue opere dall’alfabeto Glagolitico. Nel cortile della Scuola di Grizane si trova un monumento a ricordo di Klovic o Giulio Clovio, opera di Zvonko Car.

entroterra di Vinodol Bribir
Grizane nella Valle di Vinodol


Badanj:
La fortezza medievale di cui oggi rimangono solo rovine venne costruita sulla collina sui resti delle fortificazioni romane del quarto secolo, periodo nel quale si consolidò ls struttura difensiva del Liburnian Limes – confine Liburno. Badanj era uno dei bastioni di Vinodol, e la sua posizione consentiva di controllare l’area che dal mare arrivava fino al cuore di Vinodol. La pianta del forte principale era ovale e la struttura era quella di una massiccia torre: questo era forse il motivo per cui venne chiamato “badanj” cioè grossa botte. Il mare un tempo toccava la base del forte dove erano posizionati dei pilastri ai quali assicurare le barche. Chiesa della Santa Vergine Maria delle nevi – chiesa medievale del sedicesimo secolo eretta su resti di una chiesa preesistente. Sulla porta in glagolitico è scritto che la chiesa è stata ricostruita nel diciassettesimo secolo. L’inventario dei beni della chiesa comprende un altare principale in marmo, una lastra sepolcrale con l’incisione della regina della morte, un gran numero di pietre tombali con iscrizion in glagolitico, un organo del diciassettesimo secolo. Chiesa di San Martino – chiesa di origini medievali, venne restaurata tra quinducesimo e diciassettesimo secolo. Nel 1906 venne ristrutturata e allargata con l’aggiunta di due navate laterali in stile neorinascimentale, pur conservando particolari gotici e barocchi. Da non perdere a maggio le cigliege di Grizane e il giorno di San Martino gli assaggi di vino Zlahtina fatto in casa.

teatro a Drivenik
Drivenik nella valle di Vinodol


Belgrad:
L’insediamento di Belgrad si trova sulla stretta linea che corre tra la fertile valle di Vinodol e il terreno roccioso. Nel 1462 venne donato ai Frati Paolini di Crikvenica e nel 1463 vi ebbe sede il capitolo della diocesi di Modrus-Krbavska che risiedeva anche nella vicina Grizane. Nella parte orientale dell’insediamento si trovavano le abitazioni del Capitolo di Vinodol e la parte orientale era abitata da servi della gleba: la strada che conduceva al castello di Grizane passava di fianco alle case. Oggi si possono visitare le rovine della antica cappella e diverse iscrizioni in glagolitico. La chiesa di Santa Maria della Neve si trova su una terrazza sopra Belgrad – l’entrata della chiesa conduce attraverso la torre campanaria e, proprio sopra la porta si trova un'iscrizione glagolitica che racconta della costruzione della chiesa: è scritto che la chiesa fu voluta dal prelato Mikula Muževic e che il santuario venne costruito da Baštjan Brinker e da altri "ottimi confratelli e aiutanti della santa madre chiesa che furono d’aiuto con la loro opera e le loro fortune". Nel 1640 la chiesa venne ampliata e vennero aggiunti alcuni edifici, il nuovo santuario sorse nella parte nord e il precedente rimase come cappella alla destra dell’entrata. La vecchia cappella del 1611 venne integrata nella nuova struttura e venne costruita una torre campanaria con bifora e due piani. Gli abitanti di Belgrad emigrarono tutti e il villaggio, oggi, è vuoto

chiesa di Santa Maria della Neve a Belgrad
Entroterra di Vinodol

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