Breve (si fa per dire..) riflessione sul tema propostomi dagli autori del sito: "Il marito che a fatica si fa convincere a venire in Croazia per la prima volta - e poi torna dopo un mese" ...
Settembre 2010
Riporto pari pari quello che leggo oggi sul quaderno di italiano di mia figlia Francesca, quinta elementare:
"I piccoli e graziosi appartamenti di Banjole, in Croazia, sono davvero deliziosi! Non ci crederete, ma i materassi del letto erano comodissimi, riusciva a starci bene perfino papà, che ha un mal di schiena "atroce"!
Le cucine funzionanti a meraviglia, l'accoglienza poi… non ne parliamo; il mare fantastico e promettente, sia per i bagni e la temperatura e anche per la pesca, perché ho pescato due pesci, ma dopo li ho rimessi in acqua; tanto il papà ha detto che poi la ferita si cicatrizza.
Poi, in Croazia puoi fare tante gite culturali (per esempio a Rovigno ecc. ecc.) e tante altre cose. Se a voi piace la tranquillità, la Croazia può fare per voi!"
Commento dell'insegnante: " Bellissima… mi hai fatto venire una voglia che scapperei. "
E in effetti è quello che è successo a noi: appena tornati da Banjole, abbiamo cominciato a progettare un'altra vacanzina a settembre.
Nella nostra famiglia io fungo da "agenzia viaggi": organizzo le vacanze, ma ho molta paura di sbagliare. Così comincio con la mia opera di coinvolgimento responsabile e persuasione con molto anticipo, proponendo alcune mete possibili e cercando di appianare gli ostacoli. Mio marito è spesso recalcitrante. Se non avete un marito ansioso e tendenzialmente statico e dei figli fin troppo esigenti non potete capire quante e quali sottili arti io debba mettere in atto per convincerli e, soprattutto, per non sentire lamentele su lamentele.
La sua prima preoccupazione riguardava i bambini, che mal sopportano un viaggio troppo lungo (appena usciti dal garage chiedono se manca molto all'arrivo… avete presente?).
In realtà i bambini sono stati bravissimi, presi com'erano dalle novità e dai diversi paesaggi.
Vorrei dire che senza volerlo ho messo a dura prova la capacità di sopportazione di tutti, con risultati stupefacenti: a Trieste (dopo più di tre ore di viaggio) mi sono resa conto di aver dimenticato a casa i documenti di riconoscimento dei bambini…
Siamo dovuti rientrare, per ripartire il giorno successivo. Abbiamo potuto così constatare che possiamo sopportare tutti un viaggio più lungo (si chiama "terapia d'urto"oppure, in psicoanalisi,"atto mancato")
L'altra grande preoccupazione di mio marito riguarda il traffico e le code in autostrada. Al minimo accenno di coda cambia colore, ed io temo una crisi ipertensiva con esiti maligni. Per fortuna Mestre, dopo la costruzione del passante, non è più un problema; inoltre si può cercare di viaggiare di domenica invece che di sabato.
Abbiamo avuto una fortuna sfacciata: per puro caso la prima volta siamo finiti alla frontiera a Sicciole (mentre i nostri amici passavano da Kastel, 5 km di coda): in cinque minuti abbiamo varcato il confine. Convinti della necessità di festeggiare l'evento ci siamo fermati presso una Konoba croata per un gratificante pranzetto.
E qui arrivo ad un altro punto cruciale: mio marito (ma in realtà tutta la nostra famiglia) ama la buona cucina, che rasserena l'animo e aiuta ad affrontare le difficoltà della vita.
Sotto questo profilo l'Istria ci ha dato molte soddisfazioni: dai tartufi, alla pancetta di cinghiale, alle sarde freschissime…
E i paesaggi? E l'aria pulita?
Vi segnalo, inoltre, che la piccola trattoria nel porto a Medulin non fa più da mangiare.. ma i pescatori di lì ci hanno indicato un piccolo bistro appena entrati nel campeggio Medulin; e lì si mangia bene a prezzi economici ma... il simpatico gestore, Carlos, è stufo di fare questo lavoro - ha detto - e chiuderà ben presto. Peccato. Da evitare i ristoranti sul lungo mare, ma comunque dentro il campeggio c'è un'altra trattoria che si chiama "Finanza". Si mangia più che discretamente e i prezzi sono onestissimi.
A Banjole c'è una raffinata konoba che si chiama Batelina, a pochi passi da casa Vlasta, per intenderci. Il cibo, solo pesce, è ottimo, preparato in maniera accurata. Meglio prenotare, perchè non ci sono molti tavoli. I prezzi sono altini (rispetto alla media), ma non eccessivi; noi siamo stati contentissimi.
Dato che il tempo nella prima settimana di settembre non è stato un granchè ci siamo dedicati alla gastronomia. E a Buje abbiamo comperato delle salse al tartufo (sia bianco che nero), squisite ( se vi piace il tartufo). Avrete capito, a questo punto, che siamo dei golosi.. E l'Istria ci dà molte gratificazioni.
Dal macellaio di Banjole (Carlo) abbiamo comperato delle fantastiche pancette stagionate istriane (soprattutto da regalare agli amici, non siamo così ingordi da mangiarcele tutte!!), il bollito da portare alla nonna (contentissima anche lei) etc.
Abbiamo anche visitato acquari, chiese, paesini.. insomma, nonostante qualche pioggia a settembre, le nuvole e il vento non ci siamo annoiati mai. Che bello trovare un posto dove tutto non è ancora così omologato!
Ci hanno persino regalato dell'olio all'iperico, preparato in casa, per curare alcuni problemi della pelle. Mia figlia soffre un po' di dermatite atopica e ora lo usa tutti i giorni, con risultati davvero apprezzabili. Quante cose si scoprono!
Adesso siamo combattuti fra il desiderio di tornare in Istria e quello di spingerci verso la Dalmazia: mio marito, vorrebbe visitare, fra le altre, Dubrovnik e Spalato.
A me tocca organizzare la parte pratica: magari una settimana di tutto riposo in Istria e una più a sud.
(nota: la famiglia ha soggiornato a Banjole in due occasioni: a luglio nella casa Vlasta e a settembre nella casa Mimosa)