Vi voglio raccontare la "vera leggenda" di Santa Eufemia, patrona di Rovigno, così come mi veniva raccontata da mia nonna che abitava proprio sotto l'omonima Chiesa. Ovviamente è farcita di fantasia, ma quanto mi affascinava ascoltarla...!!! Santa Eufemia era una ragazza buona che voleva sposare Gesù...
Il papà era ovviamente contrario e vista la sua resistenza la mise in una arena e la dette in pasto ai leoni. Ma avvenne il miracolo e mentre un leone cercava di mangiarla l'altro le leccava le ferite. Così il padre la tirò fuori dall'arena e, non soddisfatto, la mise sotto una ruota di coltelli (no, tranquilli, non è un film dell'orrore). Lì, evidentemente, morì, e fu tumulata in una bara di marmo che doveva sprofondare nel mare per cancellare la memoria di questa figlia disubbediente. Invece, altro miracolo, la bara galleggiò sull'acqua. E navigando, navigando, arrivò a Venezia. Lì la vollero tirare a terra, ma non era quella la sua destinazione, è così la Santa lasciò solo un braccio (non è uno scherzo, è conservato nella chiesa di San Giorgio a Venezia e manca dal corpo della Santa).
Finalmente arrivò a Rovigno in un luogo chiamato Santa Croce. Nessuno riuscì ad issare questa bara, tranne un bimbo con due buoi. Ma nell'issarla il bambino finì sotto il sarcofago e morì. La mamma, convinta che all'interno del sarcofago ci fosse un santo od una santa, raccolse i "pezzi" del bimbo nel grembiule e pregò davanti alla bara dicendo "Santo o Santa che tu sia, ridammi il mio bambino!" E così, sant'Eufemia compì il suo primo miracolo. Ecco questa e la vera finta storia come la raccontavano i "vecchi". Se andate a Rovigno troverete nella chiesa di santa Eufemia gli affreschi che, in parte, illustrano questa storia. Buona vacanza!